Ricevimento 2015
Su appuntamento, scrivendo all'indirizzo schmidt@unifi.it .
Polo delle Scienze sociali, edificio D6, stanza 1.14, o eventualmente presso i locali del Dipartimento di Linguistica, Piazza Brunelleschi 3
1944 Nato a Karlsdorf il 15 giugno 1944
1963 - 1969 Studi universitari in romanistica e anglistica presso l'Università di Tübingen (Germania)
1972 Conseguimento del Dottorato di ricerca (Dr. phil.) in Linguistica comparata all'Università di Tubinga
1970 - 1988 Incarico di insegnamento di “Lingua tedesca" presso l'Università di Sassari
1988 - 2000 Professore associato di "Lingua tedesca" presso la Facoltà di Economia dell'Università di Firenzedal
1991 Responsabile della versione bilingue della rivista scientifica “Annali di Sociologia - Soziologisches Jahrbuch", pubblicata a cura della Associazione italo-tedesca di Sociologia, nonché della formazione teorica e pratica del team di traduttrici e tradut-tori specializzati
1991 - 2006 Delegato alle Relazioni Internazionali della Facoltà di Economia dell'Università di Firenze
1991 - 1996 Responsabile per la partecipazione dell'Università di Firenze al progetto pilota europeo per l'elaborazione e sperimentazione del Sistema Europeo di Trasferimento di Crediti (ECTS)
1996 - 2001 Membro del gruppo europeo di consulenti per l'ECTS, nominati dalla Commissione Europea nell'ambito del progetto “ECTS Quality Appraisal"
1999 - 2000 Delegato del Rettore per il sistema dei crediti; membro della "Task force" di Ateneo per l'applicazione della riforma dell'ordinamento universitario, con il compito di coordinare l'introduzione del sistema dei CFU
1999 - 2000 Membro del gruppo di lavoro del progetto CREDITS (Definizione e accreditamento di competenze nell'apprendimento a livello universitario)
2000 Nomina a Professore straordinario di "Lingua tedesca"
2000 - 2001 Coordinatore del progetto di ricerca e formazione INTEGRARE finanziato dalla Regione Toscana nell'ambito del progetto TRIO
2003 - 2006 Coordinatore del progetto triennale di ricerca e sperimentazione formativa “Developing European Work Based Learning Approaches and Methods" (DEWBLAM) nel quadro dell'azione Grundtvig 1 (Lifelong Learning) del Programma SOCRATES
dal 1/11/2003 Professore ordinario di "Lingua tedesca"
2006 - 2008 Responsabile scientifico dell'Unità di ricerca di Firenze del progetto biennale PRIN "Le lingue tedesca e italiana come espressione di una specifica cultura scientifica di fronte ai cambiamenti in atto nella comunicazione scientifica transnazionale"
2008 – 2010 Coordinatore scientifico per la partecipazione italiana al progetto europeo “OBSERVAL - European Observatory of Validation of non formal and informal learning” nell’ambito del programma Leonardo
Incarichi istituzionali ricoperti
Si segnalano le responsabilità nell'ambito della gestione delle relazioni internazionali della Facoltà di Economia dell'Università di Firenze e l'impegno nella sperimentazione formativa legata, da un lato, all'evoluzione delle metodologie e delle attrezzature didattiche e del quadro di riferimento europeo per l'apprendimento delle lingue, dall'altro lato, all'introduzione del sistema dei crediti formativi universitari e alla formazione continua a livello universitario.
Attività scientifica
Le attività di ricerca svolte sono dedicate prevalentemente alle seguenti tematiche:
o lo studio delle specificità del linguaggio accademico-scientifico tedesco; o la terminologia scientifica tedesca e italiana della sociologia; o la traduzione italo-tedesca nelle scienze sociali; o la didattica della lingua tedesca a livello universitario.
o lo studio delle specificità del linguaggio accademico-scientifico tedesco;
o la terminologia scientifica tedesca e italiana della sociologia;
o la traduzione italo-tedesca nelle scienze sociali;
o la didattica della lingua tedesca a livello universitario.
L'analisi della lingua tedesca, condotta prevalentemente nella prospettiva del confronto interlinguistico, riguarda le specificità della comunicazione complessa, scritta e orale, ed è incentrata sullo studio del lessico specialistico, della formazione delle parole, della fraseologia, della sintassi e dello stile. Ai fini di una più precisa comprensione del discorso accademico-scientifico tedesco ed italiano, è stata indagata con particolare attenzione la sintassi del sintagma nominale complesso e del lessema composto in tedesco, incentrando il discorso in particolare sulla struttura relazionale che la caratterizza. Altre ricerche monografiche su temi relativi alle specificità della prosa accademico-scientifica tedesca ed italiana e alla traduzione sono state realizzate, in collaborazione con la Facoltà di Sociologia dell'Università di Trento e l'Associazione italo-tedesca di Sociologia, nel quadro dei Seminari di studio, tenutisi di norma con scadenza semestrale a Bolzano, dedicati alle tematiche de "La traduzione scientifica italo-tedesca".
A partire dall'approfondimento delle problematiche della traduzione specialistica dal tedesco all'italiano, vengono affrontati i temi dell'analisi del testo, della teoria e della didattica della traduzione, della ricezione del pensiero sociologico e filosofico tedesco in Italia.
Allo studio dei fenomeni linguistici si affianca un costante interesse per gli aspetti curriculari, istituzionali e organizzativi della didattica delle lingue straniere in Italia, interesse che si concretizza anche nell'impegno istituzionale nell'organizzazione della didattica e per la riforma dell'insegnamento linguistico.
Le ricerche svolte recentemente hanno affrontato la dimensione soggettiva nella comunicazione scientifica italo-tedesca. In base allo spoglio qualitativo e quantitativo di una selezione di testi italiani e tedeschi (sia originali che tradotti, per entrambe le lingue) si dimostra che il testo scientifico, nelle discipline sociologiche e umanistiche, è fortemente caratterizzato da elementi linguistici di tipo soggettivo che non assumono un valore "ornamentale" o opzionale, ma svolgono una funzione comunicativa "strutturale", intimamente connessa con la natura stessa della comunicazione scientifica in queste discipline, ma allo stesso tempo, dipendente prevalentemente dalle sensibilità individuali dell'autore. Si tratta, da un lato, di quelle forme linguistiche che denotano la modalità con la quale l'autore si pone nei confronti dei contenuti scientifici enunciati, dall'altro lato, degli strumenti linguistici che consentono di dare un'impronta individuale al testo realizzandovi una specifica coesione testuale e concettuale, infine, delle forme di uso creativo della lingua (fraseologismi, locuzioni metaforiche, forme idiomatiche).
Il lavoro di ricerca si è inoltre concretizzato nella partecipazione alla ricerca interuniversitaria (2002-2003) sul tema "Piccoli corpora e analisi del discorso accademico: aspetti meta-discorsivi e valutativi". L'analisi di un corpus bilingue di testi sociologici di notevole dimensione, costituito su supporto informatico, a partire dalla raccolta degli "Annali di Sociologia-Soziologisches Jahrbuch", per l'arco temporale dal 1994 ad oggi, e quasi equamente diviso fra le lingue italiana e tedesca, si è incentrata sulle due funzioni comunicative della coesione testuale e dell'articolazione sottile - della "sintonia fine" - del discorso.
Nell'ambito del progetto di ricerca PRIN 2005 "Lingue di cultura in pericolo? Il caso del tedesco e dell'italiano nelle istituzioni di formazione accademica e nei gruppi biculturali e bilingui" sono state svolte indagini sul tedesco e l'italiano come espressione di una specifica cultura scientifica, contaminata e minacciata dai processi di espansione della lingua inglese nella comunicazione scientifica transnazionale e nell'insegnamento delle lingue straniere a livello universitario.
E' in corso di svolgimento un'indagine scientifica che intende contribuire ad una più precisa conoscenza del linguaggio accademico-scientifico tedesco e italiano, volta a far emergere le caratteristiche della fase ricettiva nella traduzione italo-tedesca nell'ambito delle scienze sociali, approfondendone tutti i risvolti, sia teorici che pratico-didattici. Pur essendo di fondamentale importanza per una appropriata trasposizione di complessi contenuti di senso da una lingua, tale fase ricettiva è stata sottovalutata tradizionalmente, e forse inconsapevolmente, nella ricerca (e, di conseguenza, nella didattica) sulla base della convinzione che la competenza ricettiva dell'operatore linguistico possa essere data per scontata, - supposizione facilmente smentita dai dati linguistici desumibili da un'analisi critica delle traduzioni scientifiche, specialmente in ambito sociologico e umanistico. Nel definire i risultati ottenuti sul piano scientifico, si preciseranno anche le implicazioni per la formazione delle traduttrici e dei traduttori, così come essa è strutturata in Italia e nei Paesi di lingua tedesca, argomentando in modo documentato in favore di una rivalutazione del ruolo della fase ricettiva nella formazione, mettendo in discussione, almeno per la traduzione nelle scienze umane e sociali, il valore assoluto di quel caposaldo tradizionale che impone la trasposizione verso la lingua madre dell'operatore/trice.
Legenda